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Brunella Clerici: “Dirigere il coro universitario sarà come cucinare con più ingredienti”

da | Ago 18, 2025 | IN EVIDENZA, LEGGI, Persone

Il Coro della Scuola universitaria di musica (SUM) ha una nuova direttrice: Brunella Clerici. Conosciutissima nellambito delle voci bianche (è fondatrice e direttrice da 25 anni del Coro Clairière del CSI), da settembre sarà responsabile anche della formazione composta da studenti SUM. Come vive questa nuova sfida?

“È un nuovo capitolo, una nomina che è arrivata un po’ a sorpresa alla fine dell’anno scolastico e che mi ha fatto molto piacere perché è un riconoscimento del mio lavoro”.

Che cosa significa poter dirigere stabilmente anche un coro di adulti?

“Sarà come cucinare con più ingredienti, ampliando la produzione di piatti diversi. Al di là del fatto che sia io a dirigere, trovo molto interessante la scelta della Direzione del CSI di voler unificare la filiera della produzione corale del Conservatorio, un progetto da cui possono nascere collaborazioni e iniziative interessanti per tutte le componenti”.

Hai già un progetto per lanno accademico che sta per iniziare?

“Non conosco personalmente il coro, ma conosco il suo repertorio storico. La mia conduzione si inserisce in un discorso che è già partito: le prove sono già fissate, alcuni appuntamenti anche. Quest’anno quindi abbiamo trovato una soluzione, e poi mediteremo più avanti per pensare a eventuali ritocchi”.

Con quale obiettivo?

“Torniamo in cucina…a preparare nuovi sapori. Fondere i colori  del coro, le varie sfumature della voce per creare nuove armonie, tra le voci e le persone. Conto di creare sinergie con il Clairière. Sono sicura che riusciremo a lavorare insieme per offrire una fotografia corale del Conservatorio nitida e completa”.

Quando sarà la prima esibizione?

“Il primo appuntamento è la consegna dei diplomi SUM alla fine di settembre, quindi dopo solo pochissime prove! Ho pensato a un programma che esula un po’ dal repertorio tradizionale del coro (incentrato più sul sacro classico o romantico): proporremo brani di sapore jazzistico americano”.

Quali sono le particolarità del coro SUM?

“Mi sono finora dedicata principalmente alle voci bianche, ma ho già diretto cori di adulti. Un coro di studenti universitari di musica è una sfida particolare. Non hanno come loro primo scopo quello di cantare, però hanno una preparazione artistica e obiettivi professionistici ambiziosi”.

Perché è importante cantare nel coro per chi studia musica?

“Per ogni musicista, saper usare bene la propria voce come primo strumento di interpretazione di uno spartito è un obiettivo importante. Ci sono poi altri benefici dal punto di vista sociale: il coro mette insieme persone che suonano strumenti diversi, che hanno percorsi di studio diversi e che potrebbero anche non incontrarsi mai durante la loro permanenza al Conservatorio. Permette inoltre di confrontarsi con obiettivi artistici particolarmente elevati (c’è anche l’Orchestra sinfonica, ma non tutti hanno la possibilità di farne parte, mentre il coro è per tutti), si può partecipare all’esecuzione di partiture importanti, che contribuiscono a nutrire l’animo artistico di ognuno e a creare un bagaglio di esperienze più ampio”.

A proposito di metafore culinarie… c’è qualche altro progetto che bolle in pentola?

“Un concerto di Natale “caldo”, mettendo insieme voci bianche e coro SUM, iniziando a fare un percorso di avvicinamento. Il repertorio lo individueremo facilmente; più complicato sarà creare un piano di prove adatto a tutti. Ma ci proveremo”.

 

 

 

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