L’aiuto allo studio è uno degli ambiti privilegiati della filantropia globale. Supportare lo sviluppo della conoscenza e l’espressione del talento nei giovani, significa portare avanti l’idea che le nuove generazioni possano fiorire preparandosi a cogliere le sfide di cambiamento del futuro. Quali sono le opportunità di aiuto economico allo studio per i nostri studenti e perché sostenere il Conservatorio affinché sia sempre più pronto a rispondere a situazioni di necessità? Ne abbiamo parlato con Angela Greco, Responsabile della Filantropia del Conservatorio della Svizzera italiana.
Angela, puoi descriverci quali sono le tipologie di aiuto allo studio per gli studenti musicisti?
Sul mercato filantropico troviamo due tipologie di borse di studio: quelle per il bisogno economico e quelle per il talento. Entrambe agiscono in maniera importante sul processo educativo. Le prime soddisfano un principio di accessibilità, cioè permettono a tutti di poter scegliere l’educazione musicale indipendentemente dal proprio background economico. Senza questo tipo di sostegno, nella società contemporanea una fascia di popolazione si vedrebbe precluso l’accesso, perché il percorso artistico professionale ha maggiori rischi di generazione di reddito rispetto ad altri mercati del lavoro. Le seconde fanno leva sul perfezionamento e sull’eccellenza. Il talento può essere innato, ma indubbiamente ha bisogno di un certo tipo di esercizio, di impegno e di condizioni che devono sussistere affinché sia nutrito e ampliato sempre di più. Questo sostegno consente a chi ha le capacità di raggiungere una posizione professionale all’interno del sistema musicale.
Come si articola l’aiuto allo studio nei diversi dipartimenti del CSI?
La Scuola di Musica è il dipartimento che raggiunge le famiglie ticinesi capillarmente. Le borse di studio consentono di rendere l’educazione musicale accessibile anche a chi, per motivi economici, non la prenderebbe in considerazione e in questo senso ci impegniamo il più possibile a fare in modo che l’accessibilità sia un risultato reale e tangibile. Al Pre-College formiamo una selezione di giovani che sono già orientati verso lo studio universitario della musica e ci impegniamo, per quanto possibile, di supportare le famiglie là dove vi sia necessità. Nella Scuola universitaria di Musica, oltre ai ticinesi, abbiamo una comunità globale, perché accogliamo studenti da 40 paesi diversi. Qui le borse di studio ci consentono di rendere accessibile la nostra offerta formativa indipendentemente dal Paese da cui si proviene. Il costo della vita in Svizzera è molto più alto rispetto ad altri luoghi del mondo, come per esempio l’America Latina o l’Asia da cui provengono tanti dei nostri studenti internazionali. Gli studenti senza un sostegno familiare o esterno, ricorrono al lavoro part-time sottraendo tempo alla pratica musicale. Come Conservatorio, pensiamo che sia utile ridurre al minimo queste necessarie distrazioni, per lasciare esclusivamente tempo allo studio dello strumento. Senza parlare del fatto che la precarietà esistenziale di questi studenti ha dei risvolti anche sul loro equilibrio psico-emotivo, che a sua volta può produrre delle conseguenze sulla resa.
Anche lo strumento musicale è un costo che incide.
La qualità dello strumento musicale contribuisce alla qualità della performance. Qui si insinua il tema del talento: nel loro progredire verso una carriera musicale, gli studenti necessitano di strumenti sempre migliori. È il motivo per cui esistono fondazioni che aiutano nell’acquisto, o che consentono il comodato d’uso di strumenti straordinari.
Come si svolge il processo di assegnazione delle borse di studio nella Scuola universitaria di Musica del CSI?
Eroghiamo annualmente delle borse di studio con risorse nostre per circa 50mila franchi all’anno. Collaboriamo poi con una rete di fondazioni terze che ci sostengono e ci aiutano a soddisfare i bisogni che andiamo a individuare. Ogni anno il CSI indice un bando per le borse di studio, attraverso il quale vengono selezionati i candidati che sono ammessi a ricevere una borsa. Tra questi ammessi, si crea una graduatoria utilizzando i criteri del merito e del bisogno economico.
L’aiuto allo studio è un’espressione trasformativa, è una responsabilità sociale della collettività verso individui che hanno un reale bisogno o un particolare talento; e fa la differenza.
Qual è lo studente-tipo a ricevere una borsa di studio?
Idealmente, cerchiamo di identificare gli studenti che sono più affidabili, che hanno una votazione positiva e, allo stesso tempo, presentano un reale bisogno finanziario, in termini relativi alle richieste presentate. Laddove poi ci siano studenti che presentino un talento straordinario – e questa è un’azione di scouting – abbiamo il programma del “patronage artistico”, che garantisce mensilmente un argent de poche per l’intera durata del percorso accademico. Rispetto alla borsa di studio, il “patronage artistico” chiede un impegno preciso rispetto agli effettivi risultati riportati durante l’anno. Infatti lo studente deve dedicarsi allo studio e alla pratica e partecipare a progetti artistici. Alla fine di ogni anno del ciclo accademico, si valutano i risultati e se sono considerati soddisfacenti si rinnova il sostegno mensile per l’anno successivo.
Ricordi qualche caso che ti ha colpito particolarmente?
Penso a una studentessa con un talento evidente. Un mecenate l’ha sostenuta per tutti gli anni di studio e lei è fiorita in maniera spontanea. Oggi è una prima parte in un’importante orchestra italiana. Purtroppo, il numero di persone disposte a coprire le spese di uno studente per tutto il periodo di studio è limitato, ma la soddisfazione è notevole. Un’altra storia positiva è quella di una studentessa latinoamericana, arrivata qui in Ticino grazie a una piccola borsa di studio. Il suo permesso di soggiorno non le consentiva di accedere a lavori ben retribuiti, quindi si arrangiava con piccoli lavoretti non riuscendo sempre ad arrivare a fine mese. Nel momento in cui ha raggiunto un equilibrio economico grazie alla borsa di studio, ha completato con successo il suo percorso di Master e ha vinto un posto in una prestigiosa orchestra tedesca. Questo per dire che l’aiuto allo studio è un’espressione trasformativa, è una responsabilità sociale della collettività verso individui che hanno un reale bisogno o un particolare talento; e fa la differenza.
Al Conservatorio formiamo degli artisti: come si pongono durante la performance determina come sono percepiti e come sono valutati. Alcune volte è proprio una borsa di studio a garantire il risultato.