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Città della Musica: un investimento strategico, che dà slancio al nostro territorio

da | Dic 12, 2023 | Editoriale, LEGGI

Dopo tre giorni di impegnativo esame da parte di una giuria altamente qualificata, chiamata a giudicare in forma anonima 12 proposte architettoniche di alto livello, la scelta è caduta sul progetto PUSSAR dei giovani architetti dello studio Architecture Club GmbH, di Basilea. Sarà quindi questo il progetto che darà vita alla Città della Musica. Concorreranno alla realizzazione professionisti esperti nei diversi settori: un team che dovrà fare propri gli standards di qualità e di economicità richiesti dalla Committente.

La necessità del CSI e della Fonoteca nazionale svizzera di lasciare la sede attuale, il trasloco degli studi (con qualche eccezione) della RSI da Besso al complesso di Comano, il lavoro lungimirante e costruttivo portato avanti da tutte le parti interessate – in primis la città di Lugano – hanno costituito il primo “mattone” per la creazione di questa Città che se pur riconducibile ad un quartiere, coinvolgerà l’intero Cantone e non solo.

La presenza delle tre scuole del CSI, della Fonoteca, della Fondazione OSI, dei Barocchisti di Diego Fasolis, di studi di produzione e registrazione della RSI, del Coro RSI e ancora dell’Associazione svizzera di musica SONART (attiva nella difesa degli interessi professionali di musicisti/musiciste indipendenti) completa una filiera musicale che comprende: progettazione, creazione, formazione, ricerca, diffusione, conservazione e, non da ultimo, sostegno ai musicisti.

Ma anche una filiera generazionale nella quale troviamo i bambini accompagnati dai genitori che frequentano i corsi EME (Educazione Musicale Elementare), gli allievi più grandi che frequentano i diversi corsi della Scuola di Musica, che si esibiscono nel Coro Clairère, in altri cori, nei diversi livelli di orchestre e ensemble e anche amatori adulti. Tutti insieme sono ca. 800 nella sola sede di Lugano, ben oltre un migliaio nel Cantone. Troviamo gli studenti del Pre-college che si preparano alla maturità ed agli esami d’ammissione alla Scuola universitaria di musica e gli studenti di quest’ultima provenienti da una quarantina di paesi.
A questi aggiungiamo i docenti, i ricercatori, gli specialisti attivi nei settori già citati ecc. ecc. Senza dimenticare le diverse centinaia di manifestazioni che hanno luogo nel corso di un anno, molte delle quali liberamente accessibili al pubblico. L’ambiente ideale per la scoperta e la valorizzazione di giovani talenti e dal quale, grazie allo sviluppo di sinergie tra le realtà presenti, diverse ma complementari, potranno nascere nuovi sbocchi professionali

La Città della Musica, sarà arricchita dalla nuova Sala Prove, la cui acustica è stata affidata alla Nagata Acoustics (Parigi, Tokyo e Los Angeles) nota per la sua leadership in questo settore [1]. Una sala che avrà il potenziale per proporsi e imporsi anche all’estero per l’eccezionalità delle prestazioni che sarà in grado di offrire.

La Città della Musica: un segnale chiaro della volontà unanime di guardare al futuro, di riconoscere nella cultura una ricchezza immateriale di cui beneficia un intero paese, di voler concorrere all’immagine di un Ticino innovativo, attento alle future generazioni, solido e sostenibile.
Un investimento strategico che dà slancio al nostro territorio e lo conferma quale importante attore in un’aera culturale già conosciuta e apprezzata a livello internazionale.

 

[1] Qui citiamo solo la Suntory Hall di Tokio e la Elbphilharmonie progettata da Herzog & de Meuron nel quartiere HafenCity di Amburgo, ma sono innumerevoli gli edifici riconosciuti a livello internazionale.

 

 

 

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