È nato quest’anno il primo premio ticinese dedicato a giovani musiciste donne. Il Concorso Sorato, promosso dall’omonima fondazione, è aperto alle musiciste originarie della Svizzera Italiana o residenti nella stessa ed è stato inaugurato lo scorso 10 e 11 settembre 2022 nell’Aula Magna del Conservatorio della Svizzera italiana, per corde pizzicate, fiati e percussioni. Il primo premio è stato vinto da Alejandra Marin (flauto), il secondo da Zorioscar Urbina (fagotto) e il terzo da Anna Ratti (flauto), tutte studentesse o diplomate della Scuola universitaria di Musica del CSI[1]. A valutarle, una giuria eclettica: due musicisti dell’OSI, la flautista Alessandra Russo e il timpanista Louis Sauvêtre, il chitarrista e giornalista di RSI Rete due, Claudio Farinone, l’avvocatessa e membro fondatore del club Soroptimist di Lugano Valeria Galli e l’arpista Elisa Netzer, che è anche direttrice artistica del concorso. Le 14 musiciste che complessivamente si sono esibite, hanno potuto presentare un programma solistico libero, il più possibile rappresentativo delle proprie inclinazioni musicali, perché l’obiettivo del premio è quello di cogliere il potenziale artistico delle candidate valutando il loro profilo in un’ottica di insieme, senza soffermarsi esclusivamente sulle tecnicalità.
Istituita a Ginevra oltre 20 anni fa per iniziativa di Helene Berger, filantropa affezionata alla musica e all’arte, attiva nel sostegno alle donne, la Fondazione Sorato è stata poi trasferita in Ticino. Nel 2004, con la scomparsa della sua fondatrice, l’amica e allora Vice Presidente Marie-Jean Bosia ha continuato nel segno della volontà testamentaria di Helene. «Entrambe eravamo impegnate nel Soroptimist International e da qui abbiamo coniato l’appellativo “Sorato”, che allude alla sorellanza ed esprime il nostro impegno a favore delle donne» ha raccontato la Presidente della Fondazione Sorato Marie-Jean Bosia. «Sono convinta che in questi due magnifici giorni di concorso, Helene fosse con noi. Le candidate sono state tutte bravissime: è stato molto difficile individuare le vincitrici» ha aggiunto.
La Fondazione, che generalmente non eroga borse di studio ma sostiene progetti e attività mirate all’avanzamento della carriera – come l’acquisto di uno strumento, la copertura delle spese di una tournée o un servizio fotografico – desiderava da tempo lanciare un concorso con l’obiettivo di offrire alle giovani musiciste talentuose una piattaforma per essere riconosciute ed entrare in contatto con il mondo delle fondazioni. Unico premio femminile per la musica in Ticino, in un tempo di grande attenzione all’equità di genere, non sono mancate lamentele da parte di musicisti uomini.
«Questo concorso deve rispettare i principi istitutivi della Fondazione che lo promuove» ha affermato la direttrice artistica Elisa Netzer. «L’aspetto finanziario è solo uno degli elementi su cui la Fondazione può essere incisiva. Continuando a supportare le musiciste nel tempo, sviluppando la loro rete relazionale o sostenendole negli studi e nel perfezionamento, offre loro anche un importate sostegno morale» ha continuato. «In un ambiente un po’ solitario e poco strutturato come quello della musica, che è governato dal mondo free-lance, per realizzare i propri sogni o un progetto di carriera esistono ancora degli sgambetti che le donne devono saper affrontare. Le porte sono aperte a tutti, ma ci sono ancora difficoltà strutturali nella nostra società che fanno sì che le donne siano una categoria che è ancora giusto sostenere».