Lo scorso 12 aprile si è tenuto presso la Scuola di Musica del CSI, l’evento “I Superpoteri della Musica”. Un appuntamento che ha coinvolto scienziati e musicisti, per presentare gli impatti sociali della musica e dell’educazione musicale ai rappresentanti della società civile, a capi d’azienda e ai decisori politici. «Un tema che ha suscitato un notevole interesse» afferma Angela Greco, Responsabile della Filantropia al Conservatorio della Svizzera italiana, «quindi abbiamo forse messo a fuoco un argomento che è da condividere e approfondire con questi interlocutori».
Il Direttore della Scuola di Musica, Luca Medici, è stato il conduttore dell’incontro e ha messo in evidenza la consapevolezza della SMUS di voler sviluppare sempre di più il proprio impatto sociale, non solo all’interno della comunità di studenti, ma su tutto il territorio.
Dopo il discorso di apertura di Alain Kälin, Direttore medico scientifico del Neurocentro della Svizzera italiana e Professore ordinario all’Università della Svizzera italiana, che ha messo in luce le ricadute sull’individuo della pratica musicale e della musica d’insieme, il dibattito si è articolato in due panel: “Musica come trasformazione: come la musica agisce sull’individuo” e “Musica senza barriere: l’impatto sociale e trasformativo della musica”, con interventi di: Carlo Donadini, Consigliere di Fondazione CSI e Presidente dell’Associazione Amici del Conservatorio; Robin Kolvenbach, Co-CEO di Argor-Heraeus; Valdo Pezzoli, pediatra dello sviluppo; Monika Raimondi, neurologa della Clinica Luganese Moncucco; Daniel Strigl, genitore di un allievo della Scuola di Musica che porterà la testimonianza diretta dell’esperienza di un corso innovativo SMUS 2023/24; Luciano Zampar, docente di percussioni alla SMUS e di didattica delle percussioni alla SUM del CSI.
Il secondo panel, in particolare, ha messo in evidenza il ruolo agito dal privato per sostenere processi di innovazione sociale attraverso la musica. «Abbiamo avuto la possibilità di ascoltare due azioni concrete di responsabilità del privato verso la collettività: da una parte l’esperienza di un privato di pubblica utilità, l’Associazione Amici del Conservatorio, la quale è impegnata a rendere la musica sempre più inclusiva, anche rispetto alle fasce più fragili da un punto di vista economico. La seconda nel privato commerciale, con Argor-Heraeus che ha finanziato un primo progetto pilota della Scuola di Musica del CSI per superare le barriere della disabilità nell’educazione musicale» ha spiegato Greco.