Elemento integrante del percorso formativo degli studenti, gli eventi e le prestazioni di servizio del Conservatorio della Svizzera italiana sono molteplici e offrono occasioni peculiari di incontro con pubblici diversi. Ne parliamo con Gabriele Gardini, Responsabile di questa area per la Scuola universitaria di Musica.
Gabriele, quando parliamo di eventi e prestazioni di servizio, che cosa intendiamo e quali categorie di pubblico intercettiamo?
La Fondazione Conservatorio della Svizzera italiana offre, all’interno del suo mandato, delle prestazioni di servizio sviluppate per i propri stakeholder, garantendo alta qualità dei servizi offerti a terzi e al contempo condizioni economiche eque e corrette. La gamma di prodotti è varia, si rivolge a diverse tipologie di pubblico e si concentra principalmente in servizi musicali (concerti per festival o rassegne musicali, spettacoli interattivi per bambini, supporto nella ricerca di musicisti per eventi pubblici o privati); prestito di manodopera qualificata per assistenza durante eventi di natura musicale o per attività di ricevimento e accoglienza ospiti; offerta di spazi che possono essere affittati per eventi privati, meeting e conferenze. Attori principali nella maggior parte di questi servizi sono sempre i nostri studenti, siano essi della Scuola universitaria, del Pre-College o della Scuola di Musica, che hanno la possibilità di fare esperienza esibendosi in pubblico e parallelamente sostenere finanziariamente il proprio percorso di studi.
La tua formazione è sia musicale, sia manageriale. Quanto è importante questo binomio di competenze per il tuo lavoro?
Mi vedo spesso come un interprete che “traduce” i desiderata dei nostri stakeholder – non tutti ovviamente hanno una formazione musicale – e cerca di individuare cosa proporre e cosa no, a seconda del contesto e del tipo di evento. Pertanto non si può prescindere dall’avere competenze musicali pregresse. Allo stesso tempo ritengo sia importante avere una visione a 360 gradi, mantenendo il controllo di tutti quegli aspetti che concorrono alla riuscita di un progetto che persegue non solo obiettivi di carattere artistico-musicale, ma anche di sostenibilità come, indiscutibilmente, il raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario.
Sicuramente la formazione economica mi ha permesso negli anni di osservare le cose da un punto di vista differente da quello del musicista, senza avere però il predominio sulla creatività e sana pazzia generata dalla passione musicale, vero motore del mio lavoro.
Dalla “Hall in Musica” in collaborazione con il LAC, ai concerti commissionati da Rivabella. Quali sono stati o sono tuttora i progetti più significativi di cui vorresti parlarci?
Penso che tutti i grandi progetti musicali, con protagonisti la nostra Orchestra Sinfonica o gli Ensemble della Scuola universitaria di Musica, piuttosto che l’Orchestra Giovanile della Svizzera italiana o il Coro Clairière, abbiano rivestito la stessa importanza e siano stati vissuti con grande intensità e passione.
In questi anni abbiamo saputo rispondere tempestivamente ai bisogni dei privati mantenendo un orientamento inclusivo e aperto verso l’esterno, mostrando ogni volta degli “spaccati” dei tre dipartimenti del Conservatorio. Per questo motivo abbiamo sempre investito moltissimo nella qualità delle collaborazioni continuative sul territorio: sicuramente ne sono un esempio la stagione di concerti della “Hall in Musica” giunta ormai alla sesta edizione e che negli anni ha saputo avvicinare un pubblico molto variegato a cui ogni domenica viene offerto un viaggio musicale accessibile a tutti.
Da decenni, la stagione di concerti della Residenza per anziani Rivabella porta gli studenti della nostra SUM a esibirsi davanti a un pubblico attento e caloroso, ma che per forza di cose non può più andare a teatro.
La collaborazione pluriennale e ben consolidata con la Città di Lugano nella realizzazione degli interventi musicali per la cerimonia di Capodanno o per i video-messaggi di auguri alla popolazione durante la pandemia. ma anche la co-produzione della Finale dello SJMW – Concorso svizzero di Musica per la gioventù (che quest’anno avrà luogo proprio a Lugano dal 18 al 21 maggio 2023). Senza dimenticare le grandi coproduzioni con partner quali l’OSI (su tutti Eine Alpensinfonie e Le Sacre du Printemps), Lugano Musica (Il Piccolo Spazzacamino) a la ZHdK (7° di Shostakovic).
Quali sono le traiettorie di sviluppo che vedi per l’area eventi e prestazioni di servizio, se pensi al futuro progetto della “Città della Musica”?
Le opportunità di crescita e sviluppo dell’area Prestazioni di servizio della nostra Scuola universitaria, una volta che si concretizzerà il progetto della “Città della Musica”, sono sicuramente molteplici e stimolanti. E andranno penso di pari passo con quella che potrà essere l’evoluzione della nostra offerta formativa legata alla specificità degli spazi degli Studi Radio di Besso. Mi riferisco in particolare a quello che riguarda l’offerta di spazi in locazione a terzi per fare registrazioni di tipo musicale, non strettamente limitate alla sola musica classica, ma anche alla possibilità di ospitare concerti di musica da camera in particolare nella nuova sala prove facente parte la nuova costruzione.
Idealmente, creare anche un centro di competenze per supportare gli studenti fornendo loro un aiuto anche nel crearsi quelle reti di contatto fondamentali all’inizio della loro carriera musicale.