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Luca Soncini: con la Città della Musica adottiamo un approccio da “ecosistema”

da | Dic 12, 2023 | LEGGI, Filantropia musicale

Membro del Consiglio di Fondazione del Conservatorio della Svizzera italiana, Luca Soncini è esperto di finanza con una lunga carriera nel sistema bancario svizzero. Alla presentazione pubblica del progetto architettonico vincitore per la realizzazione della Città della Musica, abbiamo raccolto il suo punto di vista su quello che configura come una «sfida da raccogliere con coraggio».

Si presenta oggi, pubblicamente, il progetto vincitore del Concorso di architettura per la “Città della Musica” di Lugano. Un passo fondamentale che traduce una visione in un piano attuativo concreto, verso la realizzazione di quello che sarà uno dei progetti culturali più rilevanti per il Ticino, e non solo, nei prossimi anni. Come membro del Consiglio di Fondazione CSI, come commenta questo primo traguardo?
Oggi sono felice e fiero per il Conservatorio, non solo come membro del Consiglio di Fondazione, ma come cittadino di questa Regione. Avverto però anche una certa sana tensione, consapevole che la realizzazione della “Città della Musica” costituisce una nuova sfida da raccogliere con coraggio dalla “Città Ticino”. Dobbiamo sfoggiare la stessa determinazione dimostrata da chi ha creduto nell’Università, nei centri di cultura, nei festival di richiamo internazionale, ma anche nei poli sportivi e, speriamo, congressuali. Il nostro territorio ha una naturale vocazione per il binomio infrastrutture/cultura e, per quanto riguarda la musica, abbiamo un “veicolo” che in quasi 40 anni di storia ha saputo affermarsi per qualità e serietà e sul quale possiamo far leva per questo ambizioso progetto.

Il Ticino potrà e dovrà meglio posizionare ricerca, formazione, percorsi musicali in un “ecosistema” che si chiama “Città della Musica” e che dovrà riunire risorse tecniche, professionali, finanziarie, anche politiche.

La Città della Musica è un progetto culturale connotato da una forte componente di conoscenza, in quanto proprio il Conservatorio della Svizzera italiana vi assume un ruolo pivotale. Studio, ricerca, formazione, sviluppo di competenze sono al centro di un sistema che genererà effetti virtuosi di crescita alle altre organizzazioni che ne faranno parte, come l’OSI, i Barocchisti e la RSI, e a tutte quelle realtà musicali che potranno interfacciarsi con la Città della Musica per l’uso di servizi e spazi dedicati. Al momento non esiste in Svizzera un progetto di tale natura. In che modo la Città della Musica potrà dunque posizionare il Ticino nel comparto universitario e della performance musicale?
C’è un solo percorso, a mio giudizio, che permetterà, se seguito, di avere successo: avere un approccio condiviso, da “ecosistema”. Bisogna, come si usa dire, “fare sistema”. Il “pivot” esite nella misura in cui attorno ci sono altri attori che sinergicamente creano, assieme, valore. Se il gioco di squadra funziona, alla fine tutti sono “pivotali”. È come nel basket, il “pivot” è solo il più alto; esiste nella misura in cui gli altri fanno la loro parte e gli passano la palla sotto il canestro. Quindi (e rispondo): il Ticino potrà e dovrà meglio posizionare ricerca, formazione, percorsi musicali in un “ecosistema” che si chiama “Città della Musica” e che dovrà riunire risorse tecniche, professionali, finanziarie, anche politiche. Sarà dura e si possono intuire quali saranno i principali ostacoli in un contesto musicale nazionale e internazionale competitivo e in un contesto locale litigioso e poco ambizioso. Ma possiamo farcela, con sana ambizione e realismo. La Città della Musica saprà posizionarsi nel comparto universitario e della performance musicale? La risposta è due volte si e le dico coso sogno: un’offerta condivisa SUPSI/USI con le due componenti accademica e professionale e delle attività produttive dentro la Città della musica.

La Città della Musica è anche un investimento. Oltre all’acquisto del sedime da parte della Città di Lugano per oltre 21 milioni di franchi, il CSI investirà 45 milioni di franchi nella rifunzionalizzazione degli spazi e nella costruzione della nuova Sala Prove. Un investimento che si colloca nella sfera della formazione, ma che genererà importanti impatti sociali e culturali, specialmente considerando la volontà di creare una Città della Musica aperta, accessibile e fruibile da tutti. Dal punto di vista filantropico, il progetto si presenta come un disegno di filantropia sistemica in cui  sia possibile concertare più attori verso un unico canale di trasformazione. È questa la strada che state perseguendo?
Esattamente. Quando si dice “fare sistema” si intende anche unire le forze tra pubblico e privato, far confluire tutte le risorse finanziarie potenzialmente disponibili su un progetto condiviso di forte impatto sul territorio e, naturalmente, sostenibile. L’Ente pubblico fa la sua parte, ma non basta. E allora, come si vede da sempre, perlomeno dal Rinascimento, in tutti i paesi moderni, si fa appello a enti, fondazioni, famiglie con mezzi e sensibilità e che vogliono lasciare un segno tangibile della loro “visione”, che intendono trasformare principi in atti concreti a favore della Comunità. A volte è l’applicazione del concetto anglosassone di “Give Back”, fondamentale in un contesto in cui la Corporate Social Responsability ha il suo peso per aziende e imprenditori. Ma spesso è anche il frutto della volontà lungimirante di filantropi e di “finanziatori sociali” che percepiscono l’importanza di una sorte di “seed money” necessaria al lancio di un progetto dal forte impatto su un territorio a livello sociale, economico, culturale. La strada, quindi, è questa. Si tratta ora di scovare e motivare i potenziali virtuosi.

 

Luca Soncini è membro del Consiglio di Fondazione del Conservatorio della Svizzera italiana.
Svolge attività di consulenza indipendente per aziende ed enti ed è amministratore di diverse società. Siede nel Consiglio di Amministrazione della Banca dello Stato del Cantone Ticino ed è membro del Consiglio dello Swiss Finance Institute; presiede la SPP Cost Control SA, società specializzata nell’analisi dei costi aziendali, la EnerimpulsE SA, società nel campo energetico e Tivenix SA, società in campo bioinformatico. È pure consigliere di Redifys SA, società immobiliare e membro del Consiglio di amministrazione della società zurighese Altrafin AG,
Laureatosi in economia all’Università di Friburgo, è stato nei primi anni della sua attività professionale ricercatore per l’Ufficio di Ricerche Economiche (URE) del Ticino e giornalista finanziario per il quotidiano Corriere del Ticino e per la televisione svizzera di lingua italiana. Nel 1987 inizia la sua carriera nel mondo della finanza, dapprima in Banca del Gottardo, dove occuperà la carica di membro della Direzione Generale di Gruppo responsabile delle attività Private Banking e poi del Corporate Center. Nel 2007 passa alla PKB, quale CFO.
Città della Musica | Consiglio di Fondazione

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