Negli ultimi cinque anni, il settore non profit e filantropico nella Svizzera italiana ha vissuto un significativo sviluppo, con la nascita di realtà come Fondazione cenpro e Fondazione Mantello Filantropia, ma anche grazie a manifestazioni come il Forum “Strategic Philanthropy for the Arts” organizzato dal Conservatorio della Svizzera italiana lo scorso 23 ottobre e la Biennale della Filantropia promossa da cenpro, in programma il 23 maggio 2025. Che impatto hanno avuto questi sviluppi nella Svizzera italiana? Ne abbiamo parlato con Ludovica Donati, membro di Direzione della Fondazione cenpro.
“Negli ultimi cinque anni, la Svizzera italiana ha vissuto una significativa trasformazione nel panorama filantropico e non profit. L’emergere di realtà come la Fondazione cenpro, la Fondazione Mantello Filantropia e ASFESI, insieme a eventi come il Forum “Strategic Philanthropy for the Arts” e la Biennale della Filantropia, ha rafforzato l’ecosistema, creando sinergie oltre i confini della lingua italiana.
Il 2024 ha segnato una crescita straordinaria per la filantropia in Canton Ticino, che si è distinto come secondo cantone per crescita netta di fondazioni. Questo fenomeno non è solo numerico, ma riflette una trasformazione culturale: il territorio è sempre più fertile per iniziative sociali e filantropiche capaci di rispondere alle sfide contemporanee.
Questa evoluzione è frutto di una visione strategica e di una crescente professionalizzazione. Se nel 2021, con la prima Biennale della Filantropia, ci si interrogava sul futuro del settore, oggi possiamo affermare che la filantropia ticinese è in espansione. Iniziative come quelle di cenpro e del Conservatorio della Svizzera italiana offrono strumenti e modelli di riferimento per chi vuole attivarsi, trasformando la filantropia in un processo strutturato e strategico.
Tuttavia, la crescita del numero di fondazioni evidenzia la necessità di rafforzare governance, coordinamento ed efficacia. Guardando ad esempi virtuosi, il Ticino potrebbe adottare modelli di collaborazione pubblico-privato, strumenti innovativi di valutazione d’impatto e meccanismi di incentivazione già sperimentati con successo altrove.
Per consolidare lo slancio attuale, è essenziale strutturare ulteriormente questa crescita, affinché la filantropia ticinese diventi sempre più incisiva e strategica. I protagonisti del settore hanno oggi l’opportunità di sperimentare nuove soluzioni e rendere la filantropia un motore di sviluppo sostenibile.
Il Forum “Strategic Philanthropy for the Arts” si tiene ogni due anni e rappresenta un’occasione di scambio e confronto sul tema della filantropia in ambito artistico (non solo musicale) e culturale. Quali invece il focus della Biennale della Filantropia, in programma il 23 maggio 2025?
“La Biennale della Filantropia 2025 affronterà temi chiave per il settore. Al centro del dibattito vi sarà la trust-based philanthropy, un approccio che valorizza l’autonomia dei beneficiari e semplifica le procedure rendicontative. Saranno presentati dati aggiornati sulla filantropia ticinese e svizzera, con un focus sulle sinergie e le nuove modalità di erogazione in rete. Questo modello collaborativo sarà analizzato nelle sue opportunità e criticità.
Un altro tema centrale sarà il rapporto tra fiscalità e filantropia, esplorando strumenti normativi e incentivi per rendere il Ticino un hub attrattivo. Saranno esaminate anche le più recenti normative, inclusa la questione della remunerazione dei board, al vaglio nel Canton Zurigo.
Lo sguardo si estenderà ai trend emergenti, analizzando le nuove direzioni della filantropia in Svizzera e l’integrazione dell’intelligenza artificiale nel settore. Un confronto tra approcci accademici e operativi aiuterà a comprendere come la tecnologia possa potenziare l’efficacia filantropica. La Biennale sarà un’occasione strategica per rafforzare collaborazioni e delineare il futuro della filantropia come motore di trasformazione sociale e culturale”.
Dal vostro punto di vista, quali sono le sfide e le prospettive del cosiddetto terzo settore in ambito artistico e culturale nella Svizzera italiana?
“Le sfide del terzo settore artistico e culturale in Svizzera italiana sono complesse. La riduzione dei finanziamenti pubblici rende necessaria una filantropia più strutturata e strategica, capace di colmare i vuoti istituzionali. Tuttavia, uno dei principali ostacoli resta la difficoltà di misurare l’impatto delle donazioni nel settore, dove i benefici non sempre sono quantificabili con parametri tradizionali.
Un’altra sfida è la frammentazione delle organizzazioni culturali, spesso di piccole dimensioni e con risorse limitate. Questo riduce l’efficacia degli interventi filantropici, rendendo cruciale una maggiore collaborazione tra gli attori del settore. Al tempo stesso, la diversità culturale è un valore da preservare: il vero obiettivo è trovare un equilibrio tra crescita e accessibilità, evitando una cultura a più velocità.
Accanto alle sfide, emergono opportunità significative. La crescente consapevolezza dell’importanza della filantropia culturale offre nuove prospettive per strategie di finanziamento più efficaci. Modelli di co-finanziamento e partnership pubblico-private possono rendere il settore più resiliente, mentre strumenti innovativi come il crowdfunding e l’impact investing ampliano le possibilità di coinvolgimento.
La filantropia culturale può diventare un motore di trasformazione positiva del territorio, capace di valorizzare il patrimonio artistico e creare un ecosistema più collaborativo e innovativo”.
