1. Home
  2. |
  3. Persone
  4. |
  5. Sonorità svizzere tardo romantiche per il...

Sonorità svizzere tardo romantiche per il duo Maggiolini – Mottini

da | Ago 11, 2025 | LEGGI, Persone

Un duo nato ben 14 anni fa sui banchi del Conservatorio della Svizzera italiana e due compositori svizzeri a cavallo fra Otto e Novecento. Sono gli ingredienti del nuovo album “Late Romantic Swiss Flute Sounds”, prodotto dalla RSI, che vede protagonisti Tommaso Maggiolini (flauto) e Nicolas Mottini (pianoforte). Una raffinata selezione di brani che valorizzano la produzione dei compositori Othmar Schoek e Joseph Lauber, proponendo anche rarità mai incise in precedenza. Tommaso e Nicolas raccontano a Magazine CSI la storia dell’album e del loro duo.

Come è nata l’idea dell’album?

TM: “Possiamo dire che tutto ha avuto inizio alcuni anni fa: Lauber l’ho “scoperto” quando ho suonato alcuni suoi brani con l’arpista Elisa Netzer. Cercando informazioni su questo autore, caduto un po’ nel dimenticatoio, ho notato che ha scritto moltissimi brani di grande interesse per flauto. Invece per quanto riguarda Schoek, Nicolas ed io l’avevamo in repertorio già da qualche anno, a seguito di un progetto in collaborazione con il Museo Hesse di Montagnola”.

NM: “Già in quell’occasione la RSI aveva effettuato una registrazione live. L’idea del CD è arrivata dopo”.

Entrambi sono autori che non vengono eseguiti molto spesso.

TM: “No, infatti anche quelli di Schoek sono brani poco eseguiti: Albumblatt (scritto originariamente per violino) non è neanche edito, siamo andati alla Biblioteca centrale di Zurigo per fotocopiare il manoscritto. Dei brani di Lauber alcuni non sono mai stati incisi: la Grande Sonata sì, ma Tanz-Suite e Partita per flauto solo no, la nostra è la prima incisione in assoluto. Il repertorio per flauto di questo periodo, esclusa la produzione francese che viene eseguita molto spesso, è scarno, quindi il fatto che un autore abbia dedicato delle composizioni a questo strumento è di grande interesse. Lauber ha scritto vari brani per flauto perché li ha dedicati all’amico Paul Hagemann, banchiere flautista amatore di altissimo livello (aveva studiato al Conservatorio di Parigi)”.

Quando avete iniziato a lavorare all’album?

NM: “Circa due anni fa. Dato che si tratta di due autori tra loro contemporanei ed entrambi svizzeri, abbiamo proposto l’idea alla RSI, che l’ha accolta, perché valorizza autori locali poco eseguiti. L’abbiamo inciso nella primavera del 2024 ed è stato pubblicato nel maggio 2025.
Abbiamo avuto la fortuna di poter registrare nel bellissimo Auditorio Stelio Molo. È stato davvero un lusso! Abbiamo vissuto l’Auditorio come spettatori e come studenti, ma poterci tornare per registrare è stata davvero una grande emozione. Inoltre siamo stati affiancati da un tonmeister di altissimo livello come Michael Rast. Lavorare con lui mette quasi in soggezione, ma al contempo fa sentire sicuri e nelle mani di una guida esperta”.

Lauber e Schoek, due autori a cavallo fra Otto e Novecento, entrambi svizzeri. Quali gli aspetti che vi affascinano della loro produzione?

TM: “Sono due compositori dallo stile molto eclettico, molto difficile da incasellare in una corrente precisa. Sono sicuramente più legati all’Ottocento che al Novecento. Forse per questo sono stati messi un po’ in ombra rispetto ad altri. Ma a noi piacciono proprio per questo”.

State già lavorando a qualche altro progetto?

TM: “C’è l’idea di lavorare sull’opera di Lauber per musica da camera, dato che ha scritto molto per formazioni diverse (flauto e piano, flauto, violino e piano, flauto e trio d’archi, flauto, fagotto e piano), c’è veramente tanta musica di ottima qualità”.

Il vostro duo è attivo da ben 14 anni ed è nato sui banchi del Conservatorio, ci raccontate come è andata?

TM: “Era il 2011, io ero studente di Alfred Rutz al CSI, stavo studiando le Variazioni su “Trockne Blumen” di Schubert e cercavo un pianista che mi accompagnasse. È così che ho ‘fregato’ Nicolas (ride, ndr.), visto che è un brano impegnativo per flauto ma ancora di più per pianoforte. Da quel momento abbiamo suonato regolarmente insieme. Poi entrambi abbiamo proseguito gli studi in Svizzera, io a Berna e Nicolas a Losanna, ma abbiamo continuato a esibirci insieme in occasione dei miei esami o in vari concerti”.

Poi il cerchio si è chiuso, perché entrambi siete tornati al Conservatorio: Tommaso come docente di didattica del flauto e Nicolas come pianista accompagnatore e docente di pianoforte alla Scuola di Musica.

NM: “Anche dopo gli studi al CSI io ho continuato ad avere contatti con i miei docenti Nora Doallo e Sandro D’Onofrio. Poi sono tornato in Ticino e ora insegno. Il CSI è la scuola dove mi sento davvero a casa. È stata una fortuna aver conosciuto persone così generose e sempre presenti, che ci sono rimaste vicine durante il nostro percorso e tutt’ora ci seguono”.

TM: “Sì, in realtà non abbiamo mai interrotto del tutto i contatti con il CSI, soprattutto con i nostri docenti, con cui ci siamo sempre confrontati prima degli appuntamenti importanti. Li abbiamo coinvolti anche per preparare la registrazione dell’album”.

Sarà possibile ascoltare il duo Maggiolini-Mottini sabato 27 settembre nella Chiesa Evangelica di Ascona.

Maggiori informazioni sull’album “Late Romantic Swiss Flute Sounds”

In questa intervista RSI si possono ascoltare estratti dell’album presentati da Tommaso Maggiolini

Ti potrebbe anche interessare