Quando si parla di imparare a suonare uno strumento musicale il pensiero va immediatamente ai bambini e ai giovani. Invece, lo studio della musica è un’attività entusiasmante anche in età adulta. Nella Scuola di Musica del Conservatorio della Svizzera italiana si contano 80 iscritti adulti.
Io stessa, dopo essermi avvicinata al clarinetto da giovane, ho deciso di riprenderne lo studio solo recentemente, in età adulta. Lo strumento mi regala uno stato d’animo positivo tra gioia, felicità e voglia di imparare. Anche se all’entusiasmo si accompagna la difficoltà di riprendere in mano le nozioni teoriche e la tecnica. Suonando emerge la voglia di migliorare e quindi piano, piano, si impara, si memorizzano le posizioni e suonando insieme agli altri migliora la capacità di ascolto, si inizia a comprendere come è composto il brano che si sta suonando.
Lo stesso discorso vale anche per il canto. Clelia Bally, adulta iscritta alla Scuola di Musica del CSI, dopo aver iniziato a studiare il canto da bambina al Conservatorio di Basilea e aver interrotto per impegni professionali, lo ha ripreso più avanti nella vita. «La musica è sempre stata una parte essenziale, indispensabile e preziosissima della mia vita. Avrei voluto essere molto più attiva ma non mi è stato possibile. Va precisato che ho da sempre una netta predilezione per il repertorio del Rinascimento, del primo Barocco e del Barocco fino alla metà del Settecento. In questo senso, per me è stato evidente rivolgermi alla Scuola di Musica del Conservatorio della Svizzera italiana. Lorenza Donadini è la maestra ideale per le mie esigenze ed è, lo sottolineo, veramente bravissima» mi ha raccontato.
E sulla stessa linea, ho raccolto la testimonianza di Tiziano Schira, chitarrista, Giovanni Beretta, violinista e Jolanda Frey, flautista. Ognuno di loro ha espresso un proprio punto di vista particolare sullo studio della musica in età adulta, ma il messaggio che ci accomuna è che, non è mai troppo tardi!