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Amici del Conservatorio. Intervista al Presidente Carlo Donadini

da | Nov 9, 2023 | LEGGI, Filantropia musicale

Signor Donadini, da oltre vent’anni l’Associazione Amici del Conservatorio ha come obiettivo la volontà di rendere la musica volano per una socialità inclusiva, basata sul bello. Inoltre offre agli appassionati di musica imperdibili opportunità di ascolto. È così?
Ha proprio ragione, l’Associazione Amici del Conservatorio nasce con il desiderio di garantire un sostegno continuativo all’alfabetizzazione musicale delle giovani generazioni e di nutrire in maniera efficace i talenti. Le nostre attività filantropiche beneficiano soprattutto la Scuola di Musica del Conservatorio della Svizzera italiana perché, attraverso l’eccellenza dei suoi docenti, la solidità del suo metodo pedagogico basato sulla musica d’insieme e la collaborazione interna con il Pre-College e la Scuola universitaria di Musica del Conservatorio della Svizzera italiana, i giovani allievi hanno accesso a opportunità uniche per la loro crescita umana e per la loro formazione musicale e artistica. In concreto l’Associazione Amici del Conservatorio è da sempre impegnata nell’erogazione di borse di studio per gli allievi con disponibilità economiche limitate, ma anche nel finanziamento progetti artistici particolarmente significativi, che consentono agli allievi di rafforzare le competenze e completare al meglio la propria formazione.

Avete creato anche un “Fondo di inclusione musicale”?
A ottobre del 2022 abbiamo lanciato il Fondo di inclusione musicale con l’obiettivo di rendere sempre più accessibile l’educazione musicale. Attraverso questo Fondo abbiamo raccolto oltre CHF 167’000 e distribuito 93 borse di studio annuali, perché tante famiglie sanno di non potersi permettere i benefici della formazione musicali. Siamo convinti dell’importanza di tale strumento e desideriamo rafforzarlo per raggiungere sempre più famiglie in ristrettezze finanziarie, in particolare quelle con un reddito disponibile annuo di CHF 0 – CHF 25’000.

Quali sono le fondamenta della vostra Associazione?
All’Associazione partecipano persone animate da una vera passione per la musica. Ad esempio, io suono l’organo, il pianoforte e dirigo da sessant’anni una corale. Tra i membri dell’Associazione Amici del Conservatorio abbiamo importanti e apprezzati musicisti, così come professionisti affermati in altri campi, tutti appassionati e desiderosi di condividere la bellezza e di migliorare la società attraverso la musica. Un altro elemento che ci contraddistingue è l’esperienza maturata all’interno delle Istituzioni pubbliche e private che alimenta la volontà di gestire in maniera strategica il nostro operato e di contribuire alla creazione di spazi aperti alla diffusione di conoscenza e idee.

Forse da questa volontà è nato il format “Gli Amici si incontrano”?
Quando finalmente le limitazioni legate alla pandemia non sono state più necessarie, ci siamo ritrovati finalmente di persona, riassaporando il piacere di stare insieme, di condividere esperienze, visioni e desideri. Nei mesi precedenti la musica è stata fondamentale per il benessere di tutti noi e ci siamo decisi a istituire dei momenti speciali, in cui ritrovarci con un registro informale per il piacere di scoprire elementi curiosi, poco conosciuti e interessanti, della storia della musica. L’iniziativa è risultata un vero successo e in maniera spontanea è diventata una piacevole guida all’ascolto prima dei principali concerti offerti dal Conservatorio della Svizzera italiana. Ed è stata un’ulteriore ragione di soddisfazione poter ricevere proposte per realizzare degli incontri anche fuori da Lugano. Nel corso del 2023 abbiamo infatti iniziato a collaborare in maniera sistematica sull’interno Cantone e crediamo ci siano tutte le premesse per rafforzare sempre di più la sinergia, rendendola sempre più capillare.

Da un osservatorio privilegiato come l’Associazione Amici, come vede il futuro della musica?
C’è tanta voglia di musica, e questo è importantissimo per noi. Sono sempre più numerosi le famiglie e i ragazzi che si avvicinano all’ascolto e, ora, anche alla pratica musicale. Questo è un segnale rilevante per il futuro della musica, perché significa che continuerà a esistere un pubblico curioso, attento, ma anche professionisti consapevoli, desiderosi di coniugare la tradizione e l’avanguardia musicale. Sono convinto, pertanto, che come Associazione Amici abbiamo la responsabilità di contribuire a garantire spazi di crescita, maturazione, apertura e trasformazione dei ragazzi, perché tra quindici vent’anni saranno loro a determinare le scelte e il futuro della nostra collettività.

Ci vuole forse raccontare qualche progetto importante o sfida che avete all’orizzonte?
L’Associazione Amici del Conservatorio collabora con il Conservatorio della Svizzera italiana e quindi siamo al fianco di questa importante istituzione ticinese nella realizzazione de “La Città della Musica”, un progetto determinante per il futuro culturale ed economico del Cantone Ticino. La Città della Musica completa il sistema musicale cantonale, ad oggi sprovvisto di luoghi adeguati per accogliere la formazione musicale, così come le prove orchestrali. Pertanto, la Città della Musica integra l’esistente, e attraverso questo spazio unico e condiviso, alimenterà le sinergie tra le principali istituzioni musicali, e creerà le migliori condizioni per una maggiore e crescente inclusione della comunità ticinese. Si tratta infatti di un progetto aperto per il nostro territorio, che desidera catalizzare e mettere a sistema le potenzialità del Conservatorio della Svizzera italiana con quelle dei suoi partner, quali l’OSI, i Barocchisti, la Fonoteca, Sonart, l’RSI.

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