Affacciato sul Lago d’Orta, nel Piemonte orientale, il seicentesco convento francescano del Monte Mesma è un luogo connotato da un «profondo senso di pace e un distacco dal mondo circostante assai maggiore di quanto le nude cifre altimetriche e chilometriche non dicano» [1]. Non è un caso, quindi, che proprio il Convento del Monte Mesma sia stato scelto dal Master of Advanced Studies (MAS) in Renaissance Polyphony Performance del Conservatorio della Svizzera italiana per una delle nove sessioni di studio annuali, tenutasi lo scorso 25 marzo 2023 con in programma lo studio e l’esecuzione della Passione di Marco di Orlando di Lasso.
«Questa sessione di marzo nasce dall’idea di realizzare un’esperienza di studio e performativa collocando la pagina nel contesto architettonico e liturgico per cui è stata concepita: una sessione dell’anno scorso, per esempio, ha avuto come teatro la Sala dello Specchio del Palazzo Ducale di Mantova, dove si esibiva lo stesso Monteverdi, e la cappella ducale di Santa Barbara» spiega Diego Fratelli, docente e coordinatore del MAS.
Insieme ai suoi studenti provenienti da tutta Europa [2], sul Mesma si sono riuniti i cantori del Coro dell’Associazione Culturale San Leonardo di Verbania con il loro direttore, il violoncellista barocco Alessandro Palmieri, e l’attore Damiano Grasselli, che ha introdotto la performance recitando la Passione di Marco in latino. Oltre a suor Mariafiamma Faberi, che ha svolto una profonda lettura teologica del testo, hanno partecipato alcuni alumni delle precedenti edizioni del MAS e anche alcuni attuali allievi del bachelor del Conservatorio della Svizzera italiana, tra i quali Maria Eleonora Guffi, che ha intonato le sezioni gregoriane di Gesù, e Beatrice Pellegrino, che ha cantato le sezioni gregoriane del Cronista. Oltre trenta esecutori in diversi ruoli (soli, coro, gregoriano), sotto la attenta direzione e guida dello studente MAS Davide Galleano, hanno presentato la Passione in un contesto architettonico e spirituale di stampo rinascimentale.
Considerato uno dei massimi compositori di musica polifonica, Orlando di Lasso (Mons, 1532 – Monaco di Baviera 1594) fu il Kapellmeister della corte del duca Alberto V di Baviera e pubblicò in vita una vasta produzione che lo rese celebre in tutta Europa. Tra questa compaiono, a titolo di esempio, 58 messe, 546 mottetti sacri e profani, 101 magnificat, 187 madrigali italiani e 4 passioni di cui quella di Marco è una delle meno frequentate. Diego Fratelli ha posto l’attenzione sulla Passione di Marco di Orlando di Lasso per consentire agli allievi un confronto con l’ennesimo capolavoro poco frequentato per non dire dimenticato, con una pagina composita e giocata su diversi organici e stili, tramandata da un manoscritto del marzo 1582 perfettamente conservato e leggibile anche dagli amatori che hanno preso parte attivamente all’iniziativa.
«Lasso ha la capacità di scrivere una musica che arriva immediatamente, e trovarci immersi in un luogo dalla valenza spirituale così forte, a pochi giorni dalla Pasqua, ci ha aiutato a cogliere ancora più intensamente il senso profondo di questa pagina» ha aggiunto Stefano Bertuol, uno degli studenti del MAS. «Come tutta la musica del Rinascimento, anche in Lasso la dimensione “orizzontale” di ciascuna linea melodica che concorre a costituire la polifonia, assume un valore decisamente rilevante che richiede da parte dell’esecutore un’attenzione particolare all’espressività della condotta musicale, in un’estetica che potremmo definire di “chiaroscuro”, un po’ come se ci trovassimo di fronte a un bassorilievo: a una voce che, per com’è scritta, tende a porsi in primo piano, un’altra quasi retrocede per farle spazio. In questo contesto, la polifonia che da queste linee melodiche sovrapposte prende vita, eleva gli ascoltatori e (forse) ancor di più gli esecutori su un piano superiore, in cui il testo sacro, veicolato dalla musica, arriva a toccare le corde più profonde della nostra essenza. Ciò che in effetti abbiamo sperimentato durante l’esecuzione della Passione di Marco, facendo diventare questo evento un’esperienza davvero unica e incredibilmente emozionante» ha concluso.