900presente, la stagione di musica moderna e contemporanea del Conservatorio della Svizzera italiana in coproduzione con RSI Rete Due, spegne venticinque candeline. Per celebrare questo importante traguardo, un cartellone di cinque concerti (da novembre 2023 ad aprile 2024) con 14 autori del Novecento a testimonianza della straordinaria varietà artistica degli ultimi 130 anni e, per la prima volta, un simposio dedicato a esplorare le tematiche più attuali del sistema della musica moderna e contemporanea, dalla didattica alla produzione, dall’edizione alla diffusione attraverso i media.
La stagione è nata nel 1999 da un’idea di Giorgio Bernasconi (1944-2010), direttore d’orchestra e docente di direzione al Conservatorio della Svizzera italiana, e di Carlo Piccardi, musicologo e allora Direttore dei Programmi culturali di RSI. Bernasconi intendeva sviluppare in Conservatorio un progetto che fosse pedagogico-didattico, dedicato cioè alla scoperta degli autori del Novecento con gli studenti della Scuola universitaria di Musica, e allo stesso tempo anche artistico-concertistico, rivolto, quindi, al pubblico. Grazie al sodalizio con la Rete Due della RSI, 900presente (allora intitolata “Novecento passato e presente”) si presentò fin da subito come un’esplorazione partecipata di un secolo di musica estremamente denso come è stato il Novecento, affermandosi come una delle stagioni musicali più innovative della Svizzera. Attraverso l’Ensemble900, formato da studenti della Scuola Universitaria di Musica del CSI, 900presente ha proposto in questi venticinque anni oltre 150 produzioni concertistiche e teatrali, affrontando pagine di più di 200 autori, ospitando a Lugano compositori di rilievo internazionale, fra i quali Harrison Birtwistle, Sylvano Bussotti, Stefano Gervasoni, Klaus Huber, Philippe Manoury, Betsy Jolas, Rudolf Kelterborn, Helmut Lachenmann, Salvatore Sciarrino, Heiner Goebbels.
Insieme all’Accademia Teatro Dimitri e al Corso di Laurea in Comunicazione Visiva della SUPSI sono state prodotte più di dieci edizioni del progetto “SUPSI Arts”, in cui le tre scuole hanno concorso alla creazione di spettacoli multimediali, dalla pantomima alla danza, al teatro sperimentale. Importante è stata anche la collaborazione con il Settore Audio Fiction della RSI, con il quale sono stati prodotti diversi radiodrammi e lavori teatrali.
«900presente è una rassegna che oggi ha una sua importanza, visibilità. È diventata anche un elemento di attrazione per i nuovi studenti. La stagione ha preso vita grazie allo spirito di Giorgio, alla sua temerarietà, e grazie anche al sostegno di altre persone lungimiranti. Penso al consenso dei nostri docenti, all’entusiasmo dei nostri studenti e di tutti i collaboratori del Conservatorio che in questi anni hanno lavorato intorno a 900presente» ha affermato Christoph Brenner, Direttore generale della Fondazione Conservatorio della Svizzera italiana e primo produttore di 900presente. «Un ringraziamento va anche ad Arturo Tamayo che ha ripreso l’attività della rassegna in un momento molto difficile, con la scomparsa di Bernasconi. Se oggi siamo in grado di affrontare il futuro, i prossimi 25 anni, è anche merito di Arturo Tamayo che ci ha permesso di consolidare questa rassegna che io mi auguro possa continuare a essere un elemento fondamentale della nostra formazione e un riferimento per il pubblico interessato alla musica contemporanea e degli ultimi cento anni» ha aggiunto.
Le suggestioni e le idee originarie di Bernasconi sono infatti rimaste impresse nel DNA della stagione: una proposta annuale di cinque concerti costruiti con il fine di indagare uno spettro molto ampio di compositori, dalle radici della musica del Novecento fino a oggi, dalle grandi scuole ai grandi pensatori fuori dagli schemi, e, soprattutto, una stagione connotata da un’attitudine curiosa e attenta, capace di andare oltre al gusto personale della direzione artistica. «Questo è un riflesso virtuoso del fatto che 900presente parte da una necessità didattica: dobbiamo saper offrire agli studenti il panorama più ampio possibile di autori del Novecento, di modo che finita la scuola abbiano accumulato esperienze significative e altamente formative. Questo si traduce in una grande opportunità per il pubblico: poter vivere una stagione piena di autori, piena di tendenze, una stagione che diventa il veicolo per portare in Svizzera della musica mai sentita e anche per commissionare dei nuovi lavori» ha dichiarato Francesco Bossaglia, Responsabile Ensemble900.
«La Radiotelevisione Svizzera di lingua italiana è dalla prima edizione al fianco del Conservatorio della Svizzera italiana in questo che poteva essere all’inizio considerato un “viaggio senza ritorno”. Proporre musica del ‘900 più di vent’anni fa appariva certo una scelta, se non singolare, almeno controcorrente. Le difficoltà non sono mancate, anche di natura ideologica, ma il binomio RSI-CSI ha permesso di superare i venti contrari, al punto che oggi non si può che guardare al futuro con fiducia, nella consapevolezza di aver costruito – anche grazie alla diffusione radiofonica – un contesto culturale che si è imposto all’attenzione internazionale, facendo di Lugano e del Conservatorio della Svizzera italiana, un centro di eccellenza anche della musica del secolo scorso e di quella contemporanea» ha commentato Giovanni Conti, Responsabile Redazione Musicale RSI. Ecco dunque che nel costruire il cartellone della venticinquesima stagione, la produzione e la direzione artistica hanno deciso di toccare la natura ontologica della stagione e di proporre un ciclo di concerti estremamente variegato «che include ben quattordici autori in una polifonia di voci che testimonia l’enorme varietà musicale e artistica degli ultimi 130 anni. Ripercorrendo le molte produzioni di 900presente, ci si imbatte in una storia fatta di tantissimi incontri tra artisti, istituzioni e operatori culturali. Tali incontri hanno generato una ricchezza straordinaria» ha affermato Andrea Mascetti, Produttore di 900presente.
È sua l’idea di connotare visivamente questo venticinquesimo programma con una selezione di oggetti simbolo che richiamano un processo di democratizzazione in vari ambiti, anche legato allo sviluppo e alla diffusione delle tecnologie lungo il Novecento – il primo mouse, la macchina fotografica compatta, l’inconfondibile bottiglietta di profumo Chanel n°5, l’audiocassetta, il pomodoro in scatola – e che al contempo evocano i cinque sensi e una precisa geografia produttiva. Percorsi sonori e percorsi di lettura dei temi e dell’anagrafica dei concerti, che offrono all’ascoltatore l’idea che «l’atto di conoscere le manifestazioni del presente rimane una sfida che risolviamo grazie al processo dialogico con le forme del passato e del futuro» suggerisce Mascetti.
Per la prima volta nella storia della stagione, in programma anche il simposio intitolato “900presente: una retrospettiva futura” (16-17 marzo 2024), per riflettere sul valore didattico dello studio del repertorio del ‘900 e contemporaneo, sulle peculiarità e criticità dell’editoria musicale, sulle sfide che si presentano ai programmatori musicali e a chi si occupa di divulgazione.