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Il talento dei musicisti ticinesi. L’Orchestra Giovanile di Yuram Ruiz

da | Dic 8, 2022 | LEGGI, Concerti

Fiore all’occhiello del Dipartimento Pre-College del Conservatorio della Svizzera italiana, l’Orchestra Giovanile della Svizzera italiana (OGSI) è il progetto orchestrale giovanile di riferimento per il Ticino, che negli oltre vent’anni di attività ha avuto un’incessante crescita nel livello performativo e di repertorio. Con il sostegno dello sponsor principale, BancaStato, l’OGSI prepara ogni anno tre programmi musicali con concerti in Svizzera e all’estero.
Dopo la recente esibizione in “Orchestriamoci” al LAC, dove l’OGSI ha concluso il programma con suite di Edvard Grieg e Georg Philipp Telemann, abbiamo incontrato Yuram Ruiz, Direttore dell’OGSI dal 2012, per conoscere più da vicino presente e futuro di questa giovane ma già grande orchestra.

Yuram, quando è iniziata la tua avventura da Direttore dell’Orchestra Giovanile della Svizzera italiana?
Sono arrivato nel 2012, ereditando lo straordinario lavoro che la mia collega Anna Modesti ha compiuto con l’Orchestra negli anni precedenti. Dopo averla fondata intorno al 1999, si è molto impegnata per farla crescere sia in termini di organico, sia dal punto di vista di performance musicale. Quando sono arrivato io, mi sono dunque posto l’obiettivo di raggiungere, se possibile, un livello artistico ancora maggiore. Prima di me l’Orchestra lavorava invitando direttori ospiti. Io, invece, ho voluto a tutti gli effetti assumere il ruolo di direttore principale e sviluppare con l’Orchestra il repertorio sinfonico, che prima era saltuario. Da dieci anni, almeno una volta all’anno, l’Orchestra è quindi impegnata in un concerto sinfonico.

Chi fa parte dell’OGSI?
L’Orchestra Giovanile della Svizzera italiana è un’attività formativa del Dipartimento Pre-College del Conservatorio, quindi include giovani musicisti di livello pre-professionale, ragazzi dai 14 ai 18 anni che vogliono proseguire la formazione per diventare un giorno musicisti professionisti.
L’OGSI ha poi una collaborazione con la Scuola di Musica del CSI: accogliamo ragazzi più giovani che superano un’audizione in entrata. Coloro che passano l’audizione, poi si trovano di fronte a una graduatoria d’accesso, quindi è un sistema abbastanza complesso. Abbiamo sempre una lista d’attesa e questo significa che il lavoro è ben fatto e che ci sono tanti ragazzi che vorrebbero fare parte dell’OGSI. Una cosa bella di quest’Orchestra è che i musicisti cambiano di pochissimo nel tempo. Anche se abbiamo un organico importante – circa di 50 membri – ogni anno escono solo tre o quattro componenti al massimo. Quindi è difficilissimo entrare, non solo per l’audizione ma perché proprio non c’è posto.

Orchestra Giovanile della Svizzera italiana (2020) ©CSI

I giovani musicisti sono nel pieno della loro formazione, fisica e umana. Qual è il progetto educativo che stai sviluppando con loro? Quale impegno richiede loro?
Penso che far parte dell’OGSI abbia un significato importante per i giovani ticinesi, perché è la loro orchestra, l’orchestra del loro territorio. Dal punto di vista qualitativo, è anche una delle maggiori orchestre giovanili della Svizzera e questo costituisce un ulteriore motivo di orgoglio.
Se guardiamo al progetto educativo musicale, la prestazione artistica è decisamente più alta rispetto alle attività orchestrali dei livelli precedenti. Banalmente, in termini di tempo: si passa da una prova settimanale di due ore, a una prova settimanale di tre ore con solo 15 minuti di pausa.
Il repertorio, poi, è quello sinfonico originale, cioè senza arrangiamenti. Nell’OGSI si suonano i brani dei grandi compositori, della grande letteratura musicale, quindi la tecnica è molto più curata, diciamo, più difficile. L’impegno notevole che si richiede ai ragazzi si riflette anche nella qualità e importanza delle commissioni che riceviamo: in questo periodo possiamo citare, ad esempio, il “Concerto di Natale” della Città di Lugano che per due anni ha visto proprio l’OGSI come protagonista. Essere parte del Conservatorio ci permette poi di collaborare frequentemente anche con i solisti docenti della Scuola universitaria di Musica. Questo fa comprendere immediatamente ai ragazzi che questa è sì un’orchestra di giovani, ma che ha già un certo livello performativo e uno scopo artistico definito.

Come definiresti l’atmosfera di lavoro in orchestra?
Forse è significativo raccontare un aneddoto: io non abito in Ticino, ma a Sion, e ogni settimana raggiungo Lugano con il treno per provare con l’Orchestra. Impiego cinque ore l’andata e cinque ore al ritorno: dieci ore di viaggio per suonare solo tre ore con loro. Sono ormai dieci anni che lo faccio e non c’è mai stata una volta in cui io mi sia posto la domanda se continuare o meno. La prova settimanale con l’Orchestra è il mio momento magico. E questo non è mai cambiato in dieci anni. C’è un’energia straordinaria.
Il mio obiettivo è mettere tutti allo stesso livello: noi siamo una squadra, non singoli individui che si trovano a lavorare insieme ognuno per suo conto. Quindi, mi impegno a costruire un ambiente di fiducia e rispetto reciprochi. In orchestra si può parlare, discutere, risolvere le cose insieme. Naturalmente, da Direttore ho l’ultima parola, ma cerco di vedermi come un allenatore che si fida tanto della sua squadra e sa che è necessario crescere tutti insieme. Questa attitudine fa in modo che ci sia un ambiente umano molto bello, sia durante la prova sia nelle pause.

Uno sguardo ai progetti. Che passi ti senti di aver compiuto e che cosa puoi anticiparci del 2023?
Da quando seguo l’OGSI, ogni anno lavoriamo su tre programmi diversi: da Settembre a Dicembre seguiamo solo gli archi; poi, da Gennaio a Giugno, lavoriamo con l’organico completo su un paio di programmi (incluso quello sinfonico) che porteremo in tournée estiva. In questi anni abbiamo suonato intere sinfonie di Mozart, siamo stati invitati a festival molto importanti, ricevendo critiche musicali estremamente lodevoli. Nel 2022, per esempio, abbiamo eseguito “Tango” una co-produzione con il Conservatoir Cantonal du Valais (OCC) per il centenario della nascita di Astor Piazzolla, e partecipato al prestigioso festival “Cantiere d’Arte” di Montepulciano. Per il 2023 abbiamo l’ambizione di eseguire in Ticino l’opera forse più conosciuta della storia della musica: la Sinfonia n. 5 di Beethoven. È la prima volta per l’OGSI e sarà un’esperienza meravigliosa che porteremo anche nella tournée estiva. Ancora una volta, accompagnando il nome della Svizzera italiana con i valori della qualità, dell’impegno e della freschezza.

L’Orchestra Giovanile della Svizzera italiana si esibisce per i 30 anni del Conservatorio della Svizzera italiana nella Sala Teatro del LAC di Lugano (2015) ©CSI

 

Orchestra giovanile | Pre-College | Ticino

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